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E' vero, ci piace parlare di cibo
Umberto Eco ha scritto la prefazione al libro della sua traduttrice russa, Elena Kostioukovitch, che ha dato alle stampe "Perchè agli italiani piace parlare di cibo" Sperling & Kupfer, un libro sull'Italia e la nostra grande passione per il mangiare e il bere, non solo teorica.

E per trovare una giustificazione-motivazione (ma ce n'era bisogno?) a questa prefazione - lui che non è un gourmet - arriva alla conclusione che il cibo è cultura e confessa che quando va in un paese straniero prima di visitare i musei "faccio due cose: cammino per le strade fino a perdermi e poi vado a cercare il cibo locale".

Dice Eco: "Forse in Italia più che altrove (anche se la legge vale per ogni paese) scoprire la cucina vuol dire scoprire l'anima degli abitanti".

Il cibo si sta affermando in modo meno becero anche al cinema, un esempio l'ultimo film di Cristina Comencini "A Casa nostra", dove la vita quotidiana, il cucinare come mania-passione-divertimento viene bene abbozzata da uno splendido attore-non protagonista, pensionato spendaccione e gourmet.

di STEFANO BONILLI



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